La tragica vicenda avvenuta a giugno del 2023 nell’oceano Atlantico è ormai entrata nella storia. Il sommergibile Titan, destinato a portare i passeggeri a bordo fino al relitto del Titanic, ha subito un’implosione, causando la morte di tutte le cinque persone presenti. Tra le vittime, oltre al CEO dell’azienda proprietaria del sommergibile (Oceangate), Stockton Rush, c’era anche l’esperto del Titanic Paul-Henri Nargeolet, oltre a tre facoltosi passeggeri che avevano pagato circa 200.000 dollari ciascuno per questa esperienza unica.
Oggi, i familiari delle vittime hanno presentato una richiesta di risarcimento di 50 milioni di dollari. A poco più di un anno dall’incidente, in tribunale sono iniziate le prime audizioni, con l’avvio di cause per omicidio colposo.
Titan: l’utilizzo di materiali inadeguati e un controller obsoleto alla base delle cause legali
Una delle principali ragioni che ha dato origine alle azioni legali riguarda l’utilizzo di un controller Logitech F710, un dispositivo Bluetooth da 30 euro risalente al 2010, considerato “non idoneo” per guidare un sommergibile destinato a raggiungere una profondità di 4.000 metri. Inoltre, Oceangate è stata accusata di aver costruito il Titan impiegando materiali con differenti coefficienti di compressione ed espansione: le estremità del sommergibile erano in lega di titanio, mentre la parte centrale era realizzata in fibra di carbonio rinforzata con polimeri. Secondo l’azienda, queste scelte furono fatte per ridurre il peso complessivo del veicolo.
Tuttavia, queste decisioni si sono rivelate fatali, provocando un’implosione che ha portato alla tragedia e reso impossibile il recupero dei corpi delle vittime, a eccezione di pochi frammenti. Ora, l’accusa principale è di negligenza da parte dei responsabili della spedizione, e la richiesta di risarcimento è molto elevata. È probabile che passeranno ancora diversi anni prima che la questione trovi una conclusione definitiva, mentre proseguono le indagini per fare chiarezza sulle cause dell’incidente.