Samsung, in collaborazione con l’Università sudcoreana POSTECH, ha presentato nuovi progressi nella tecnologia Metalens, destinata a trasformare il design di smartphone e visori XR. I risultati della ricerca, pubblicati su Nature Communications, mostrano come le metalenti possano sostituire le ottiche tradizionali, riducendo in modo significativo lo spessore dei moduli fotografici e migliorando la qualità delle immagini.
A differenza delle lenti convenzionali, che modellano la luce tramite curvature, le metalenti utilizzano nanostrutture estremamente sottili — più piccole di un capello umano — per manipolare le onde luminose. Questo approccio permette di ottenere un “ritardo di fase” nella luce necessario per produrre immagini nitide, ma con dimensioni più compatte rispetto ai sistemi attuali.
Strutture più stabili e facili da produrre
In precedenza, per ottenere l’effetto desiderato servivano nanostrutture con un rapporto altezza/larghezza di circa 1:10, difficili da realizzare e fragili. Il team guidato da Jeong-Geun Yun di Samsung Research e dal professor Junsuk Rhodi POSTECH ha dimostrato che è possibile raggiungere lo stesso risultato con un ritardo di fase pari a due terzi della lunghezza d’onda, riducendo il rapporto ad appena 1:5. Ciò rende le strutture più robuste, più semplici da produrre e meno soggette a rotture.
Per validare la tecnologia, è stata realizzata una microcamera a infrarossi per visori XR, riducendo lo spessore della lente del 20% (da 2 mm a 1,6 mm) e migliorando la funzione di trasferimento di modulazione (MTF) dal 50% al 72%. I test hanno confermato la capacità di rilevare l’iride e seguire lo sguardo su un campo visivo di 120 gradi.
Verso applicazioni su larga scala
L’uso immediato più promettente è nel settore della realtà estesa, dove peso e ingombro rappresentano ancora un limite alla diffusione di massa. Samsung mira però a portare le metalenti anche nel settore smartphone, eliminando le sporgenze delle “fotocamere a isola” e aprendo la strada a dispositivi più sottili ed eleganti.
L’azienda prevede di adattare la tecnologia anche alla luce visibile, ampliando così le possibili applicazioni. La collaborazione con il mondo accademico, sottolinea Samsung, resterà strategica per lo sviluppo delle prossime generazioni di sistemi ottici avanzati.