Durante il Google I/O 2025, le novità presentate sono state numerose e trasversali, ma alcune sono passate quasi inosservate. Una di queste riguarda il mondo dell’automotive: Quick Share è pronto a sbarcare anche sui veicoli con Android Automotive, ossia i sistemi integrati basati su Google, noti anche con il marchio Google Built-In.
Quick Share è un sistema di condivisione rapida di file già diffuso negli smartphone Android, sviluppato sia da Google che da Samsung, e permette di trasferire contenuti in modo semplice e veloce tra dispositivi compatibili nelle vicinanze, senza cavi, sfruttando il protocollo Wi-Fi Direct. La funzione è già disponibile su Android, Windows e Chrome OS, e ora l’obiettivo è estenderla alle automobili entro la fine del 2025.
Non si parla di Android Auto, ma di Android Automotive
È utile chiarire un aspetto spesso confuso: Android Auto e Android Automotive non sono la stessa cosa. Il primo è molto diffuso ed è pensato per proiettare l’interfaccia dello smartphone sullo schermo dell’auto, simile a come funziona Apple CarPlay. In pratica, lo smartphone resta il cervello operativo.
Android Automotive, invece, è un sistema operativo completo, che gestisce direttamente le funzionalità del veicolo: navigazione, musica, comandi vocali, regolazione del clima e altro ancora. Non richiede uno smartphone connesso per funzionare. È integrato in modo nativo nei veicoli ed è sempre più presente su modelli di fascia alta prodotti da Volvo, Polestar, Ford, Renault, Honda, Nissan, Chevrolet e Audi, tra gli altri.
Cosa cambierà con l’arrivo di Quick Share
L’integrazione di Quick Share in Android Automotive rappresenta un ulteriore passo verso una piattaforma più interconnessa, in cui l’esperienza d’uso tra smartphone e auto è fluida e naturale. Si potranno ad esempio:
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Trasferire mappe, itinerari o contatti dal telefono al sistema dell’auto;
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Scambiare documenti o file multimediali tra veicoli e dispositivi personali;
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Ridurre l’uso di cavi o accessori per la gestione dei contenuti.
Google non ha fornito dettagli tecnici sull’implementazione, ma ha confermato che il rilascio avverrà entro la fine dell’anno. Una piccola novità, ma con grandi implicazioni pratiche, soprattutto per chi è già immerso nell’ecosistema Google.