Lo scenario della privacy degli utenti nel panorama dei browser moderni si fa sempre più complesso e allarmante, come emerge dai dati pubblicati nell’ultima ricerca di Digitain, condotta a dicembre 2025. L’analisi, che ha valutato i principali browser sul mercato, mette in luce come le soluzioni oggi più diffuse presentino gravi lacune nella protezione contro il tracking e il tracciamento dei dati personali, evidenziando rischi crescenti soprattutto per le piattaforme che integrano l’intelligenza artificiale.
Performance di ChatGPT Atlas e Chrome
Il primo dato che salta all’occhio riguarda ChatGPT Atlas di OpenAI, che conquista il poco invidiabile primato di browser più rischioso, totalizzando un punteggio di 99 su 100 in negativo. Questo risultato deriva dal completo fallimento nei test di partizionamento dello stato, dimostrando un’incapacità pressoché totale di isolare i dati degli utenti da potenziali tentativi di profilazione e raccolta indebita.
Immediatamente dopo si posiziona Google Chrome, con un punteggio di 76, a conferma delle persistenti criticità che la soluzione di Mountain View mostra da anni nella difesa contro tecniche di fingerprinting e l’azione di tracker invasivi. La distanza ridotta tra i due browser leader suggerisce un trend preoccupante: chi domina il mercato non garantisce affatto livelli di sicurezza soddisfacenti.
Classifica dei browser più rischiosi
La classifica prosegue con Vivaldi (75 punti), seguito da Microsoft Edge (63), Opera (58), Ungoogled (55), Mozilla Firefox (50), Apple Safari (49), DuckDuckGo (44) e Tor (40). Un panorama che, nella sua globalità, si rivela tutt’altro che rassicurante per chi cerca protezione nelle proprie attività quotidiane online.
Opinione di Digitain sull’intelligenza artificiale
Il commento di Paruyr Harutyunyan, portavoce di Digitain, mette il dito nella piaga: le nuove soluzioni basate su intelligenza artificiale attraggono milioni di utenti grazie a funzionalità innovative e personalizzazioni avanzate, ma spesso celano insidie significative. «L’intelligenza artificiale raccoglie e analizza enormi quantità di dati. Chi utilizza questi strumenti dovrebbe comprendere che l’IA non è sinonimo di sicurezza e privacy», afferma Harutyunyan, invitando a una riflessione più consapevole prima di affidare le proprie informazioni a queste piattaforme.
Soluzioni sicure per la privacy
A fronte di questo scenario critico, emergono poche ma rilevanti eccezioni. Tra queste spiccano Brave e, soprattutto, Mullvad Browser. Quest’ultimo, nato dalla collaborazione tra Mullvad VPN e The Tor Project, si distingue come alternativa open-source progettata per minimizzare ogni forma di tracciamento e offrire una tutela effettiva dei dati personali. Le soluzioni adottate da Mullvad Browser vanno dalla totale assenza di identificatori persistenti alla protezione avanzata contro fingerprinting e cookie di terze parti, configurando un modello di riferimento per chi desidera una reale difesa della propria identità digitale.
Adozione di misure di sicurezza online
L’analisi di Digitain, dunque, non si limita a una semplice fotografia dello stato attuale, ma lancia un chiaro monito: la privacy online resta un diritto sempre più minacciato e troppo spesso trascurato, soprattutto nell’era della digitalizzazione spinta e dell’adozione massiccia di strumenti intelligenti. Gli utenti, spesso attratti da comodità e velocità, rischiano di sottovalutare la portata dei dati che quotidianamente cedono a terzi, alimentando un circolo vizioso in cui la profilazione diventa la norma e la riservatezza l’eccezione.
Importanza di un uso consapevole dei browser
Alla luce di questi risultati, appare fondamentale promuovere una maggiore consapevolezza nell’utilizzo dei browser e delle tecnologie digitali. La scelta di strumenti realmente orientati alla tutela della privacy degli utenti dovrebbe essere prioritaria, soprattutto in un contesto dove l’evoluzione tecnologica viaggia a ritmi sostenuti e la capacità di proteggere le proprie informazioni rappresenta un elemento distintivo di libertà e autonomia personale.
Conclusioni sulla ricerca Digitain
La ricerca di Digitain rappresenta un punto di partenza imprescindibile per chiunque voglia comprendere i reali rischi legati alla navigazione online e la necessità di affidarsi a soluzioni che, come Mullvad Browser e Brave, pongano la protezione dei dati al centro della propria filosofia progettuale. Solo così sarà possibile recuperare un equilibrio tra innovazione e rispetto della privacy online, restituendo agli utenti il controllo sulle proprie informazioni in un mondo digitale sempre più interconnesso e, purtroppo, sempre più esposto.

