Nel panorama della transizione energetica, l’Italia continua a investire nella ricerca sulla fusione nucleare, una tecnologia ancora in fase sperimentale, ma considerata una delle strade più promettenti per garantire energia pulita, sicura e inesauribile. Tra i progetti di punta, spicca il Divertor Tokamak Test (DTT), macchina sperimentale attualmente in costruzione presso il Centro Ricerche ENEA di Frascati, vicino Roma.
Il DTT è pensato per fungere da ponte tra gli esperimenti condotti su scala internazionale, come ITER e DEMO, e rappresenta una tappa cruciale nello sviluppo industriale della fusione.
Presentato il primo dei 18 magneti superconduttori
Un passo concreto verso il completamento del reattore è stato compiuto con la presentazione del primo magnete toroidale: un componente alto oltre sei metri e dal peso di 16 tonnellate, realizzato nello stabilimento ASG Superconductors alla Spezia, azienda italiana specializzata in tecnologie avanzate.
Il magnete sarà uno dei 18 che costituiranno l’ossatura del DTT. È progettato per contenere il plasma a temperature superiori ai 100 milioni di gradi, condizioni indispensabili per innescare le reazioni di fusione. Alla cerimonia ha preso parte anche il Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Gilberto Pichetto Fratin.
Un progetto strategico per la ricerca e l’economia
Il DTT coinvolge una rete ampia di realtà italiane, tra cui ENEA, Eni e numerose università, con un investimento stimato di oltre 600 milioni di euro. Secondo le previsioni, il progetto potrebbe generare un impatto economico complessivo di circa 2 miliardi di euro.
Come sottolineato dal presidente DTT Francesco Romanelli, la realizzazione del primo magnete rappresenta un risultato concreto della collaborazione tra ricerca pubblica e industria privata, confermando il ruolo dell’Italia nella corsa globale alla fusione.
Il DTT non è solo una macchina sperimentale, ma si candida a diventare un centro di riferimento scientifico internazionale, destinato a formare nuove generazioni di ricercatori e a contribuire allo sviluppo dei futuri reattori a fusione. Un’infrastruttura strategica per affrontare le sfide legate alla sicurezza energetica e al clima, offrendo un modello di sviluppo basato su innovazione e sostenibilità.