martedì, Maggio 6, 2025
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Apple fa ricorso contro Spotify ed Epic Games: ora è guerra sulla sentenza

Apple ha deciso di reagire. Dopo la storica pronuncia del giudice Yvonne Gonzalez Rogers, arrivata lo scorso 30 aprile, l’azienda di Cupertino ha ufficialmente presentato appello. La causa in questione è quella che la contrappone a Epic Games, con implicazioni dirette anche per Spotify e per tutti gli sviluppatori che contestano il sistema di gestione economica dell’App Store.

Il ricorso presentato oggi punta a ribaltare una decisione che ha avuto un impatto immediato e concreto. Subito dopo la sentenza, infatti, Apple è stata obbligata a pubblicare negli Stati Uniti la versione aggiornata dell’app Spotify, che consente agli utenti di abbonarsi direttamente al servizio senza passare dal sistema di pagamento Apple. In pratica, Spotify può ora incassare direttamente le somme dagli utenti senza dover versare una commissione del 27% ad Apple. E proprio questo è il nodo al centro dello scontro.

Una sconfitta giudiziaria pesante

La giudice ha stabilito che Apple non può obbligare gli sviluppatori a usare il proprio sistema di pagamento e non ha alcun diritto a chiedere commissioni su transazioni effettuate esternamente. Un verdetto che mina profondamente le fondamenta del modello di business dell’App Store, su cui Apple ha costruito parte della sua crescita nell’ultimo decennio.

La pronuncia è stata ancora più dura perché ha messo in discussione anche l’atteggiamento tenuto dall’azienda durante il processo. La giudice ha accusato il vicepresidente finanziario Alex Roman di aver mentito sotto giuramento, trasmettendo il caso al procuratore distrettuale per valutare eventuali responsabilità penali. Inoltre, Apple è stata multata per aver abusato del privilegio tra avvocato e cliente con l’obiettivo di rallentare la procedura.

Un ricorso che vale miliardi

L’esito del ricorso sarà fondamentale non solo per Apple, ma per tutto il mercato delle app. Se la sentenza dovesse essere confermata, si aprirebbe la strada a un nuovo modello di distribuzione digitale, dove le grandi piattaforme non avrebbero più il controllo totale sugli acquisti in-app.

Nel frattempo, Spotify ha già cominciato a sfruttare le nuove possibilità offerte dalla decisione, e altre aziende potrebbero seguirne l’esempio nei prossimi giorni.

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