WhatsApp ha puntato il dito contro il governo russo, accusandolo di voler limitare l’accesso alla propria piattaforma per milioni di cittadini. Secondo l’azienda di Meta, l’obiettivo di Mosca sarebbe quello di ostacolare la comunicazione privata e protetta, resa possibile dalla cifratura end-to-end, che impedisce anche alla stessa società di leggere i messaggi o ascoltare le chiamate. In una nota, il servizio di messaggistica ha ribadito il proprio impegno a mantenere attivi i collegamenti ovunque sia possibile, inclusa la Russia, per garantire a tutti la possibilità di comunicare in sicurezza.
Un rapporto sempre più teso con le piattaforme straniere
La frattura tra Mosca e i servizi di messaggistica non nasce oggi. Negli ultimi mesi, le autorità russe hanno introdotto restrizioni su alcune funzioni di chiamata, sia su WhatsApp che su Telegram, sostenendo che queste piattaforme non collaborino pienamente con le indagini su reati come frodi e terrorismo. In particolare, il Cremlino contesta il rifiuto di fornire dati utili alle forze dell’ordine, come previsto dalla legislazione interna.
Telegram, fondata dal russo Pavel Durov e con sede a Dubai, ha replicato di contrastare attivamente i contenuti illegali. L’azienda ha spiegato di utilizzare anche sistemi di intelligenza artificiale per monitorare le aree pubbliche della piattaforma, eliminando ogni giorno messaggi di truffa, materiale pericoloso e incitamenti alla violenza.
Un internet sempre più controllato
Negli ultimi anni, la Russia ha imposto nuove regole che obbligano le piattaforme a conservare i dati degli utenti su server locali e a rimuovere contenuti ritenuti “illegali”. Dopo l’inizio della guerra in Ucraina, la stretta si è intensificata: diversi siti di informazione indipendente sono stati bloccati e l’accesso a social stranieri come Facebook o LinkedIn è stato interrotto per il mancato rispetto delle norme locali.
Per molti osservatori, queste mosse fanno parte di una strategia per creare un ecosistema digitale più isolato e controllabile, dove le comunicazioni possano essere monitorate o censurate. In questo contesto, la cifratura di WhatsApp rappresenta un ostacolo diretto, poiché rende impossibile accedere ai contenuti delle chat senza il consenso degli utenti. Da qui il timore che si possa arrivare a un blocco totale del servizio in Russia.