mercoledì, Maggio 28, 2025
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Shein nel mirino della Commissione Europea: ecco cosa rischia adesso

Dopo aver già richiamato l’attenzione sul tema della contraffazione nel commercio online, la Commissione Europeatorna a puntare il dito contro uno dei giganti del settore: Shein. Il popolare portale di e-commerce, noto per i prezzi bassi e la vasta offerta di prodotti, è stato formalmente contestato per violazioni alle normative europee a tutela dei consumatori.

L’azione è frutto di un’operazione congiunta tra Bruxelles, il Consumer Protection Cooperation Network (CPC) e le autorità nazionali di diversi Stati membri. Al centro della questione ci sarebbero comportamenti ripetuti che, secondo le istituzioni europee, minano il diritto all’informazione e alla scelta consapevole da parte dei clienti.

Le accuse: sconti falsi, etichette fuorvianti e pressioni all’acquisto

Tra le contestazioni principali, la Commissione segnala l’uso di prezzi manipolati per simulare sconti che in realtà non esistono, poiché non basati su prezzi realmente praticati in precedenza. A questo si aggiungono tecniche di vendita sotto pressione, come il ricorso a false scadenze temporali per promozioni, pensate per indurre un acquisto impulsivo.

Altro punto critico riguarda la mancanza di chiarezza nelle informazioni su resi, rimborsi e diritti dell’acquirente, insieme a etichette di prodotto potenzialmente ingannevoli, che suggerirebbero qualità o caratteristiche “speciali” in realtà già previste per legge.

Nel mirino anche le dichiarazioni sull’impatto ambientale: secondo la Commissione, Shein potrebbe diffondere informazioni fuorvianti in merito alla sostenibilità dei suoi articoli. Non meno rilevante è la segnalazione sull’assenza di contatti accessibili, che renderebbe difficile per gli utenti inoltrare reclami o chiedere chiarimenti.

La risposta attesa entro 30 giorni

Ora Shein ha un mese di tempo per fornire una risposta esaustiva e proporre misure correttive. Se l’azienda cinese non darà seguito alle richieste con impegni formali e concreti, la Commissione si riserva il diritto di procedere con sanzioni proporzionali al fatturato generato nei Paesi UE.

L’obiettivo dichiarato non è quello di chiudere il dialogo, bensì di avviare un confronto costruttivo, che possa portare a una maggiore tutela per i consumatori europei e a un’evoluzione delle pratiche commerciali adottate da Shein nel contesto dell’e-commerce globale.

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