La vicenda giudiziaria che coinvolge Carl Erik Rinsch si è conclusa con una sentenza pesante. Il regista statunitense, noto soprattutto per 47 Ronin, è stato dichiarato colpevole da una giuria di New York per truffa ai danni di Netflix, in un caso che ruota attorno a un progetto televisivo mai arrivato a compimento e a una gestione dei fondi giudicata del tutto impropria.
Un progetto mai realizzato e fondi spariti
Al centro del processo c’è una serie TV di fantascienza che avrebbe dovuto essere prodotta per Netflix. Il progetto, inizialmente conosciuto come White Horse e successivamente rinominato Conquest, era stato confermato già nel 2018. La trama prevedeva la storia di un inventore geniale alle prese con una nuova specie umanoide chiamata “Organic Intelligent”, ma la produzione non ha mai superato una fase embrionale.
Secondo l’accusa, Netflix avrebbe versato a Rinsch circa 11 milioni di dollari per finanziare lo sviluppo della serie. Nonostante le ripetute scadenze mancate e l’assenza di risultati concreti, il regista avrebbe continuato a ricevere fiducia, senza mai consegnare episodi finiti o materiali utilizzabili.
Investimenti rischiosi e beni di lusso
Le indagini hanno ricostruito come quei fondi siano stati utilizzati per scopi completamente estranei alla produzione televisiva. Invece di finanziare cast, troupe e post-produzione, Rinsch si sarebbe lanciato in una serie di investimenti ad alto rischio, bruciando oltre metà del capitale in meno di due mesi.
Il denaro residuo sarebbe poi finito in operazioni di trading su criptovalute e nell’acquisto di beni di lusso. Tra le spese contestate figurano circa 3,3 milioni di dollari per mobili, antiquariato e materassi di fascia alta, 387.000 dollari per un orologio svizzero e oltre 2,4 milioni di dollari per l’acquisto di cinque Rolls-Royce e di una Ferrari rossa. Elementi che hanno pesato in modo significativo nel giudizio della giuria.
Una carriera tra promesse e occasioni mancate
Prima dello scontro con Netflix, Rinsch aveva costruito il proprio percorso professionale partendo dalla casa di produzione pubblicitaria di Ridley Scott. La prima vera attenzione internazionale arrivò con il cortometraggio The Gift, molto apprezzato nei festival e capace di aprirgli diverse porte a Hollywood.
Il punto più alto della carriera resta 47 Ronin, film del 2013 con Keanu Reeves, Hiroyuki Sanada e Rinko Kikuchi, realizzato con un budget imponente da 175 milioni di dollari. Il risultato al botteghino e il riscontro della critica furono però deludenti, spingendo il regista a tornare nel mondo della pubblicità prima del contatto con Netflix.
La sentenza definitiva, che stabilirà l’entità della pena, è attesa per il 17 aprile 2026. Una data che chiuderà formalmente uno dei casi più clamorosi di gestione fraudolenta dei fondi nell’industria dello streaming.

