I nuovi Meta Ray-Ban Display sono stati accolti come una delle novità più interessanti nel panorama della realtà aumentata. Ma dietro al design raffinato e alla tecnologia all’avanguardia, il teardown realizzato da iFixit ha svelato un aspetto meno positivo: questi occhiali sono quasi impossibili da riparare. Ogni componente è saldamente integrato e l’interno appare come un mosaico compatto di circuiti, sensori e display che non lasciano margine d’intervento.
Secondo il team di iFixit, si tratta di un limite significativo per un prodotto da 800 dollari, venduto non come prototipo ma come dispositivo commerciale. Se fino a qualche anno fa la bassa riparabilità era accettabile nei prodotti sperimentali, oggi il discorso cambia: gli occhiali a realtà aumentata di Meta non sono più un test di laboratorio, ma un accessorio destinato al grande pubblico.
Tecnologia avanzata, ma poca attenzione alla manutenzione
L’indagine di iFixit mette in evidenza una contraddizione evidente. Da un lato c’è la ricerca di soluzioni tecniche sofisticate, come il display a guida d’onda, che rappresenta uno dei punti di forza del dispositivo. Dall’altro, c’è una progettazione che non considera l’eventualità di una sostituzione o riparazione dei componenti soggetti a usura. Elementi come le batterie, le stanghette o le lenti sono difficilmente accessibili, rendendo quasi inevitabile la sostituzione totale del prodotto in caso di danno.
Questo approccio non riguarda solo Meta. Il problema della scarsa riparabilità interessa anche altri dispositivi indossabili: smartwatch, auricolari e persino accessori di marchi noti come Apple hanno mostrato limiti simili nei test condotti da iFixit.
Un monito per il futuro degli indossabili
iFixit suggerisce che la prossima generazione di occhiali AR dovrebbe essere ripensata con una maggiore attenzione alla sostenibilità e alla manutenzione. Se l’obiettivo è creare un prodotto di massa, deve essere anche possibile mantenerlo efficiente nel tempo. I Meta Ray-Ban Display rappresentano un passo avanti sul piano tecnologico, ma anche un promemoria sul prezzo da pagare per la miniaturizzazione estrema.
Per chi li acquista, la parola d’ordine resta una sola: maneggiarli con cura.
