Secondo l’ultimo report del CIRP (Consumer Intelligence Research Partners), la fedeltà degli utenti iPhone al marchio Apple rimane molto alta, ma con un lieve calo rispetto al passato. Il dato aggiornato al periodo compreso tra marzo 2024 e marzo 2025 indica un tasso di fidelizzazione pari all’89%, in flessione rispetto al 94% registrato nel 2021, che rappresentava un picco storico.
In parallelo, il marchio rivale Samsung ha registrato un miglioramento: il tasso di fedeltà è salito al 77%, confermandosi la seconda forza nel mercato degli smartphone. La crescita di Samsung è attribuibile anche all’uscita di scena di LG e alle difficoltà di Huawei, fattori che hanno ampliato la base utenti del brand sudcoreano.
Un calo da interpretare con cautela
Nonostante i 5 punti percentuali in meno, il dato non rappresenta per ora un campanello d’allarme. In un settore in cui la fidelizzazione media fatica a superare il 70%, Apple resta nettamente in testa, confermandosi un punto di riferimento per i consumatori.
Va tuttavia evidenziato che il report non specifica la dimensione del campione né il margine di errore, motivo per cui la variazione rilevata potrebbe anche rientrare in una normale oscillazione statistica.
Alcuni analisti suggeriscono che alla base del lieve calo ci siano prezzi sempre più elevati dei nuovi modelli di iPhone e una percezione di innovazione meno marcata rispetto agli anni precedenti. In questo contesto, molti utenti potrebbero posticipare l’acquisto o valutare alternative più economiche, senza però abbandonare definitivamente l’ecosistema Apple.
L’effetto RCS e l’ecosistema meno chiuso
Un altro fattore potenzialmente rilevante è la prossima adozione da parte di Apple del protocollo RCS all’interno di iOS 18. Questa mossa rappresenta un’apertura verso l’interoperabilità con i dispositivi Android, introducendo messaggi multimediali di alta qualità, indicatori di scrittura e conferme di lettura tra sistemi diversi. L’introduzione di RCS potrebbe attenuare la forza del “lock-in” dell’ecosistema Apple, rendendo meno drastico il passaggio da iPhone ad Android.
In sintesi, la flessione registrata non indica per ora un’inversione di tendenza, ma riflette piuttosto un momento di transizione, dove dinamiche economiche, scelte strategiche e novità tecniche influenzano i comportamenti dei consumatori più di quanto non accadesse in passato.