La Competition and Markets Authority (CMA), l’autorità antitrust del Regno Unito, ha avviato un’azione formale che potrebbe limitare in modo significativo il potere di Google nel settore delle ricerche online. L’azienda è al centro di un’indagine che potrebbe portare all’attribuzione dello Strategic Market Status, un nuovo strumento normativo pensato per controllare le piattaforme digitali con un’influenza rilevante sul mercato.
Secondo la CMA, Google detiene una posizione troppo dominante nella ricerca online e nella pubblicità ad essa collegata. Questo dominio, a detta dell’autorità, riduce lo spazio per la concorrenza, frena l’innovazione e si traduce in costi più alti per gli inserzionisti, che poi ricadono anche sui consumatori finali. Per questo, l’intenzione è di intervenire con regole più severe, sfruttando le novità legislative introdotte dal recente Digital Markets, Competition and Consumers Act.
Più libertà per gli utenti e maggiore potere agli editori
Tra le misure in discussione, la CMA propone l’introduzione di sistemi di ranking più equi, così da evitare che i risultati di ricerca favoriscano i servizi di Google rispetto a quelli di concorrenti terzi. Un altro intervento riguarda gli editori, che dovrebbero ottenere maggiore controllo sull’uso dei propri contenuti, anche nei risultati generati da strumenti basati sull’intelligenza artificiale.
Inoltre, l’autorità mira a introdurre choice screen obbligatori anche su dispositivi distribuiti in partnership con Google, come gli iPhone, per facilitare la scelta di un motore di ricerca alternativo. È un cambiamento che potrebbe ridefinire gli equilibri di accesso e visibilità all’interno del settore.
La replica di Google e il contesto internazionale
Google ha criticato duramente la proposta, parlando di misure troppo ampie e vaghe. Oliver Bethell, Senior Director della divisione concorrenza di Google, ha definito l’approccio della CMA una regolamentazione punitiva, sostenendo che potrebbe ostacolare la diffusione di nuove tecnologie nel Regno Unito. Secondo l’azienda, qualsiasi intervento dovrebbe essere proporzionato e basato su evidenze concrete, per non danneggiare gli investimenti nel Paese.
Il procedimento arriva in un momento delicato: lo scorso anno Google ha annunciato un investimento da un miliardo di dollari per la realizzazione di un data center nei pressi di Londra. Allo stesso tempo, negli Stati Uniti l’azienda ha già perso due cause antitrust legate alla sua posizione dominante nel settore delle ricerche.
Nei prossimi mesi la CMA avvierà una consultazione pubblica, al termine della quale, entro ottobre, sarà presa una decisione definitiva sul conferimento dello Strategic Market Status a Google. Un passaggio che potrebbe aprire la strada a regole più stringenti per tutti i grandi attori del digitale attivi nel mercato britannico.