mercoledì, Marzo 12, 2025
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Truffe phishing: ecco come avvengono e come proteggersi

Un’email che annuncia una vincita incredibile, una banca che chiede di verificare urgentemente i propri dati o un messaggio che sembra arrivare da un conoscente, ma con toni insoliti. Questi sono alcuni classici esempi di phishing, una delle tecniche di truffa informatica più diffuse e insidiose.

Il termine phishing deriva dall’inglese fishing (pescare), perché il principio è lo stesso: i truffatori lanciano un’esca – un’email dall’aspetto credibile – e aspettano che qualcuno abbocchi, fornendo inconsapevolmente password, dati bancari o altre informazioni sensibili.

Questa strategia esiste da decenni, ma si è evoluta nel tempo. Oggi, i criminali informatici utilizzano strumenti avanzati come l’intelligenza artificiale per rendere le loro email più convincenti, riducendo errori grammaticali e riproducendo lo stile delle comunicazioni ufficiali.

Come riconoscere un’email di phishing

I tentativi di phishing possono essere molto sofisticati, ma esistono segnali che aiutano a identificarli:

  • Mittente sospetto: un’email che sembra provenire da una banca o da un’azienda potrebbe avere un indirizzo leggermente diverso da quello ufficiale. Ad esempio, invece di [email protected], il mittente potrebbe essere [email protected], con una lettera mancante o modificata.

  • Messaggi allarmanti e urgenza: molte email di phishing cercano di spaventare la vittima parlando di problemi con il conto bancario, tentativi di accesso non autorizzati o scadenze imminenti per evitare la chiusura di un servizio.

  • Link ingannevoli: i truffatori inseriscono collegamenti che sembrano portare a siti ufficiali, ma in realtà reindirizzano a pagine fasulle progettate per rubare dati di accesso. Passando il cursore sopra il link (senza cliccare), si può vedere l’indirizzo reale, spesso molto diverso da quello ufficiale.

  • Errori grammaticali e di formattazione: anche se l’uso dell’intelligenza artificiale ha migliorato la qualità dei testi, alcune email di phishing contengono ancora frasi poco naturali, termini insoliti o errori di battitura.

  • Richiesta di dati sensibili: nessuna banca o azienda legittima chiede via email di inserire password, codici di accesso o dati personali. Se un messaggio lo fa, è quasi sicuramente una truffa.

Le tecniche di phishing più utilizzate

I cybercriminali utilizzano diverse strategie per cercare di ingannare le vittime:

  • Phishing via email: il metodo più comune, che sfrutta email contraffatte per spingere le persone a inserire le proprie credenziali su siti falsi.
  • Spear phishing: attacchi mirati che utilizzano informazioni raccolte sui social media per creare email personalizzate e più credibili.
  • Whaling: un tipo di phishing che prende di mira dirigenti aziendali o figure di alto livello, con email estremamente sofisticate.
  • Vishing: truffe telefoniche in cui gli hacker si spacciano per operatori bancari o tecnici dell’assistenza per ottenere informazioni riservate.
  • Smishing: truffe via SMS che inducono le vittime a cliccare su link dannosi o a fornire dati personali.
  • Pharming: una tecnica più avanzata che manipola le impostazioni di rete del dispositivo per reindirizzare gli utenti su siti falsi anche se digitano l’indirizzo corretto.

Cosa succede se si apre un’email di phishing

Aprire una mail di phishing non è di per sé pericoloso, ma cliccare su link fraudolenti o scaricare allegati infetti può avere conseguenze serie.

  • Furto di credenziali: i siti di phishing imitano perfettamente quelli di banche e servizi online. Inserire username e password significa consegnarli direttamente ai truffatori.
  • Installazione di malware: alcuni allegati possono contenere virus, spyware o ransomware, che permettono agli hacker di accedere ai dati personali o addirittura di bloccare il dispositivo richiedendo un riscatto.
  • Monitoraggio delle attività: alcune email fraudolente contengono pixel di tracciamento invisibili, che informano gli hacker che l’email è stata aperta e che l’indirizzo email è attivo, rendendo l’utente un bersaglio per ulteriori attacchi.

Come proteggersi dal phishing

Per ridurre il rischio di cadere vittima di queste truffe, è fondamentale adottare alcune precauzioni:

  • Non cliccare mai su link sospetti e controllare sempre l’URL prima di inserire dati personali.
  • Verificare il mittente delle email: se qualcosa sembra strano, meglio contattare direttamente l’azienda o l’ente da cui l’email sembra provenire.
  • Usare password diverse per ogni servizio e attivare l’autenticazione a due fattori per proteggere gli account più importanti.
  • Aggiornare sempre il sistema operativo e l’antivirus, per difendersi dalle minacce più recenti.
  • Usare un software anti-phishing, che analizza i messaggi in tempo reale e blocca le email pericolose prima che raggiungano la casella di posta.

Cosa fare se si cade in una truffa

Se si è inserita la propria password su un sito sospetto, la prima cosa da fare è cambiarla immediatamente e attivare la verifica in due passaggi. Se sono stati forniti dati bancari, è fondamentale contattare subito la banca per bloccare eventuali operazioni fraudolente.

Segnalare le email di phishing alle autorità competenti o alle aziende coinvolte può aiutare a prevenire altri attacchi e a migliorare i sistemi di sicurezza.

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