Recenti analisi indicano che oltre il 21% dei video raccomandati ai nuovi utenti su YouTube sono contenuti di scarsa qualità generati dall’intelligenza artificiale, noti come “AI slop”. Questi materiali, creati con strumenti AI, mirano principalmente a massimizzare le visualizzazioni e i ricavi pubblicitari, senza offrire contenuti originali o di valore. Questo fenomeno preoccupa perché degrada l’esperienza dell’utente e solleva questioni sull’efficacia degli algoritmi di raccomandazione di YouTube.
Studio di Kapwing sul Fenomeno
La società di editing video Kapwing ha svolto uno studio significativo creando un account YouTube “vergine” per analizzare i primi 500 video raccomandati nel feed Shorts. Tra questi, 104 video (circa il 21%) sono stati classificati come AI slop, mentre altri 165 video (33%) erano contenuti “brainrot”, ovvero materiali generati in massa privi di vero valore. Inoltre, l’analisi ha scoperto 278 canali dedicati interamente all’AI slop che hanno totalizzato oltre 63 miliardi di visualizzazioni, generando notevoli ricavi pubblicitari.
Motivazioni della Diffusione dei Contenuti AI Slop
Questa diffusione è facilitata dall’accessibilità degli strumenti di generazione automatica di video e audio, come OpenAI Sora e Gemini Nano Banana. Questi strumenti consentono di creare contenuti con pochissimo sforzo umano, caratterizzati da narrazioni generiche, immagini riciclate e voice-over sintetici. Il focus di questi video è la massimizzazione dei click e dei ricavi pubblicitari piuttosto che l’innovazione creativa. Questo si traduce in un’esperienza utente impoverita, in cui i contenuti autentici sono difficili da trovare.
Azioni di YouTube contro i Contenuti di Scarsa Qualità
Il fenomeno dell’AI slop non è passato inosservato a YouTube. Nel 2025, la piattaforma ha aggiornato le politiche del suo YouTube Partner Program (YPP) per contrastare la diffusione di contenuti generati in massa privi di valore. Gli aggiornamenti includono una ridefinizione del concetto di “contenuto autentico”, limitazioni alla monetizzazione di video automatizzati e un miglioramento della capacità di identificare e penalizzare video considerati spam o di bassa qualità. Queste modifiche mirano a proteggere i creatori originali e gli inserzionisti.

