A distanza di un anno, le famiglie delle vittime del sommergibile Titan non trovano pace per la tragica fine dei loro cari. Il piccolo sottomarino, impegnato in una missione esplorativa verso il relitto del Titanic, non riemerse mai dopo essere sceso negli abissi, vittima di una devastante implosione che causò la morte di tutti i passeggeri. I corpi non furono mai recuperati, complici le circostanze drammatiche dell’evento.
Negli ultimi mesi, però, sono emersi dettagli sconcertanti grazie a un’udienza della Commissione Investigativa della Guardia Costiera USA. Un ex dipendente di OceanGate, la società proprietaria del Titan, ha rilasciato dichiarazioni che gettano nuove ombre sulla sicurezza del sommergibile, rivelando l’uso di un sistema di navigazione obsoleto e pericoloso, inadeguato per una missione di tale portata.
Il sistema di navigazione antiquato del Titan
Al centro delle critiche c’è il sistema di posizionamento acustico, responsabile della raccolta dei dati sulla profondità, la posizione e la velocità del sommergibile. Il processo utilizzava ping sonori, ma in modo rudimentale, con la registrazione manuale dei dati da parte dell’equipaggio su un semplice quaderno. OceanGate non disponeva di un software avanzato per gestire queste informazioni, continuando a utilizzare un metodo definito “idiota” per la navigazione, secondo quanto rivelato durante l’udienza. L’azienda avrebbe mantenuto questa pratica a causa della mancanza di tempo per sviluppare un sistema tecnologicamente più avanzato.
Incidenti occultati e segnali di pericolo ignorati
Ulteriori rivelazioni inquietanti riguardano una serie di incidenti che sarebbero stati occultati. Nel 2022, ad esempio, si verificò un forte boato durante una risalita del Titan, suggerendo un problema strutturale. Ancora più preoccupante è quanto accaduto pochi giorni prima dell’immersione fatale: sei giorni prima dell’ultimo viaggio, il Titan subì un incidente durante il quale un serbatoio di zavorra si staccò, causando un capovolgimento del sommergibile più volte. Fortunatamente, i passeggeri si salvarono, ma l’episodio fu un chiaro segnale di allarme ignorato.
Questi dettagli sollevano nuovi interrogativi sulla gestione di OceanGate e su come un viaggio tanto pericoloso non avrebbe mai dovuto essere intrapreso nelle condizioni in cui si trovava il Titan. La tragedia continua a scuotere il mondo e a far luce su gravi negligenze.