Da stamane all’alba molti utenti della linea Tim, fissa emobile, hanno segnalato problemi di navigazione. Le segnalazioni sono iniziate ad arrivare fin dalle 6.30 di mercoledì 9 gennaio. Internet fisso (49%), telefonia fissa (35%) e telefonia mobile (15%).
Da questa mattina presto diversi utenti della linea Tim, fissa e in parte anche mobile, hanno riscontrato problemi di navigazione. Il sistema del principale provider italiano è stato down, come si dice in gergo, e un gran numero di segnalazioni sono iniziate ad arrivare fin dalle 7 del mattino di mercoledì 9 gennaio (anche se il problema, più contenuto, pare essere iniziato già nella serata di martedì 8).
Come si poteva vedere dalla mappa di Downdetector, le zone interessate hanno ricoperto tutto il Paese, con una concentrazione nel Nordovest (Milano e Torino), il Centro con Firenze e Roma, la zona di Napoli e quella di Catania. La situazione, né la sua risoluzione, non sono state chiare per diverse ore.
Sui social network l’hashtag #TimDown ha spopolato per tutta la mattina (qui le decine di segnalazioni su Twitter) mentre molti utenti più esperti indicava il problema nei Dns – il Domain Name System, il sistema che di fatto «traduce» i nomi dei nodi d’accesso alla Rete – di Tim. Dunque non nell’infrastruttura in sé. Per chi è un po’ pratico, il consiglio era dunque di cambiare temporaneamente i Dns, utilizzando quelli liberi – come OpenDns o quelli di Google – in attesa che l’azienda risolvesse i problemi.
Intorno alle ore 14 di mercoledì è infine arrivato un comunicato dell’azienda. «Tim informa che il servizio di connessione Internet è stato pienamente ripristinato, superando le problematiche che nella mattinata odierna hanno causato difficoltà di navigazione prevalentemente per alcuni clienti business. L’azienda, che ha da subito messo in campo tutte le azioni necessarie, precisa che gli episodi registrati non sono correlati alle normali attività di funzionamento delle infrastrutture di rete ma ad alcune anomalie circoscritte relative all’instradamento del traffico dati».