In Italia torna al centro del dibattito la possibilità di adottare l’ora legale per tutto l’anno, eliminando definitivamente il passaggio semestrale all’ora solare. È una proposta discussa da tempo e sostenuta da diversi studi che evidenziano risparmi energetici e potenziali benefici per la salute. Nelle scorse ore il tema ha compiuto un passo formale importante: la SIMA, Società Italiana di Medicina Ambientale, ha annunciato che lo scorso 17 novembre è stata presentata alla Commissione attività produttive della Camera la richiesta ufficiale di avviare un’indagine conoscitiva sul tema. Il dossier è accompagnato da 352.000 firme raccolte negli ultimi mesi.
La richiesta arriva da SIMA, da Consumerismo No profit e dal deputato Andrea Barabotti, che avevano promosso la petizione per eliminare il cambio dell’ora. Non è un tema nuovo a livello europeo: già nel 2018 una consultazione pubblica della Commissione aveva mostrato che l’84% dei cittadini UE è favorevole all’abolizione del cambio orario. Il progetto si era però fermato prima della pandemia, anche a causa delle differenze di posizione tra gli Stati membri.
L’indagine conoscitiva dovrà ora stabilire se l’adozione permanente dell’ora legale generi reali vantaggi economici, sanitari e sociali, condizione necessaria per valutare la stesura di una legge.
I dati economici e sanitari portati dai promotori
Consumerismo No profit ha sottolineato che la scelta dell’ora legale stabile sarebbe supportata da dati concreti, in particolare sul fronte dei consumi energetici. Secondo le stime, dal 2004 al 2024 l’Italia avrebbe risparmiato 11,7 miliardi di kWh grazie ai sette mesi annuali di ora legale, per un valore economico complessivo di oltre 2,2 miliardi di euronelle bollette. Per il 2025 Terna prevede un risparmio di circa 330 milioni di kWh, pari a 100 milioni di euro e a una riduzione tra 160.000 e 200.000 tonnellate di CO₂.
Per quanto riguarda la salute, SIMA afferma che l’esposizione alla luce nelle ore serali aiuta la produzione di serotonina, con effetti positivi sull’umore e sul benessere psicofisico. Il ritorno all’ora solare, invece, può alterare i ritmi circadiani e provocare disturbi legati al sonno. Alcune ricerche citate dall’associazione riportano persino un lieve incremento degli attacchi cardiaci e degli incidenti stradali nella settimana successiva al cambio orario.
L’indagine conoscitiva dovrà concludersi entro il 30 giugno. Solo dopo quella data si potrà valutare l’eventuale formulazione di una proposta di legge che porti l’Italia verso l’adozione permanente dell’ora legale.

