Il dibattito sullo stop ai motori endotermici entro il 2035 continua a creare caos, soprattutto nel mondo della politica e dell’industria automobilistica. Sebbene alcune società abbiano spinto per un rinvio della scadenza, diverse aziende si sono fermamente opposte a questa possibilità. Tra le aziende che si sono dichiarate contrarie troviamo Volvo, Huber e Ayvens, mentre altre, che hanno già investito nella transizione verso l’elettrico, restano decise a non modificare il percorso già tracciato.
Posizioni divergenti sull’obiettivo del 2035
Le aziende che si sono schierate contro il rinvio hanno sottolineato l’importanza di mantenere l’obiettivo del 2035, come strumento per dare stabilità e chiarezza agli investimenti futuri. Secondo loro, questa data rappresenta una direzione precisa per l’intera industria automobilistica europea e deve rimanere invariata per garantire la transizione verso l’elettrico. Anche società come Polestar e Rivian, specializzate in auto elettriche, hanno firmato la dichiarazione a sostegno del mantenimento degli standard.
Il rifiuto del rinvio da parte di 50 aziende
Oltre alle singole voci contrarie, circa 50 aziende hanno firmato una dichiarazione congiunta in cui si chiede di non modificare gli standard di emissioni di CO2 per auto e furgoni, approvati per il 2026, e di confermare l’obiettivo di emissioni zero per il 2035. Questo è considerato un passaggio fondamentale per realizzare la neutralità carbonica nel settore automobilistico.
La posizione di Alex Keynes di Transport & Environment
Secondo Alex Keynes, Cars Policy Manager di Transport & Environment, cambiare l’obiettivo del 2035 comporterebbe seri rischi per gli investimenti già pianificati dalle aziende. Keynes ha sottolineato l’importanza di sostenere la transizione attraverso un piano che acceleri lo sviluppo della rete di ricarica e promuova una maggiore elettrificazione delle flotte, senza dimenticare il supporto alla produzione locale di batterie.
La pressione per mantenere invariati gli obiettivi ambientali dimostra come l’industria sia decisa a proseguire sulla strada dell’elettrificazione, anche di fronte a incertezze e dibattiti politici