mercoledì, Dicembre 17, 2025
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Quanto consuma il caricabatterie lasciato attaccato di notte?

Molti utenti preferiscono lasciare il proprio smartphone in carica durante la notte per semplice comodità. Mentre, grazie alle tecnologie attuali, questa abitudine non dovrebbe causare problemi significativi all’usura della batteria, è interessante valutare l’impatto sulla bolletta elettrica. Quanto consuma realmente un caricabatterie in standby, al netto dell’energia necessaria per la ricarica del dispositivo stesso?

Funzionamento e consumo energetico

Un caricabatterie trasforma la corrente alternata (AC) dalla presa in corrente continua (DC), indispensabile per ricaricare gli smartphone. Sebbene i modelli recenti siano progettati per interrompere la ricarica una volta raggiunto il 100% della batteria, continuano a consumare energia se rimangono collegati alla presa. Il consumo varia in base al dispositivo e all’efficienza del caricabatterie: solitamente, si aggira tra **0,1 e 0,5 watt**. Utilizzando il valore massimo di **0,5 watt** per dieci ore di standby, si ha un consumo di **5 Wh al giorno**. Su base annua, questo si traduce in **1,825 kWh**, costando **0,365 euro all’anno** con un prezzo dell’energia di 0,20 euro/kWh.

Prezzo finale e pratiche per il risparmio

Il costo di mantenere il caricabatterie collegato tutta la notte è, quindi, irrilevante nell’economia della bolletta energetica. Tuttavia, considerate tutti i dispositivi lasciati in standby come TV, PC e forno, una somma significativa potrebbe essere risparmiata alla fine dell’anno. Alcuni accorgimenti utili includono staccare il caricatore quando non serve, usare ciabatte con interruttori, scegliere modelli efficienti, evitare la ricarica notturna o optare per prese smart con timer.

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