Nella notte tra sabato 25 e domenica 26 ottobre, tornerà in vigore l’ora solare. Alle 3:00 del mattino sarà necessario spostare le lancette indietro di un’ora, portandole alle 2:00. In termini pratici, si guadagnerà un’ora di sonno e si avrà più luce al mattino, ma farà buio prima nel pomeriggio, accorciando sensibilmente la durata percepita delle giornate.
Il ritorno all’ora invernale non è soltanto un’abitudine stagionale: influenza il ritmo biologico e i consumi energetici. Secondo il progetto europeo EUCLOCK, che ha analizzato gli effetti del cambio d’ora tra il 2006 e il 2011, l’organismo umano si adatta più facilmente all’ora solare che a quella legale. Il professore Till Roenneberg dell’Università Ludwig-Maximilian di Monaco spiegò che il corpo tende naturalmente a sincronizzarsi sull’orario invernale, mentre l’ora legale risulta più faticosa da assimilare, soprattutto per chi ha un cronotipo serale e tende a coricarsi tardi.
Benefici economici e ambientali dell’ora legale
Nonostante l’adattamento all’ora solare sia più agevole per il corpo, sul piano economico e ambientale i vantaggi maggiori derivano dall’ora legale. Secondo i dati di Terna, nel 2024 il periodo di ora legale ha consentito all’Italia un risparmio di 340 milioni di kWh, pari al fabbisogno annuo di 130 mila famiglie, per un valore economico stimato in 75 milioni di euro.
Dal 2004 al 2024, la riduzione complessiva dei consumi elettrici è stata di 11,7 miliardi di kWh, con un risparmio economico di circa 2,2 miliardi di euro. A questi numeri si aggiunge il contributo ambientale: il minor consumo di energia tra fine marzo e fine ottobre ha evitato emissioni di CO₂ per circa 160 mila tonnellate ogni anno.
Non sorprende, dunque, che sempre più cittadini e associazioni chiedano di abolire il cambio d’ora, mantenendo l’ora legale per tutto l’anno. La petizione su Change.org sottolinea come la doppia transizione sia ormai “obsoleta”, proponendo di uniformare l’orario per ridurre i consumi e contrastare il caro energia.
Anche negli Stati Uniti il tema è oggetto di dibattito. Già nel 2022 il Sunshine Protection Act aveva proposto di rendere permanente uno dei due orari, ma la decisione è rimasta sospesa. L’ex presidente Donald Trump ha più volte espresso la volontà di adottare l’ora legale per tutti i 12 mesi dell’anno, sostenendo la stessa tesi di molti Paesi europei del Sud, favorevoli alla luce serale come strumento di risparmio e benessere.